Photopoerty
dove la fotografia si scopre essere uno dei luoghi privilegiati per attivare pratiche per una ricomposizione della propria geografia emozionale.
Dove ragioneremo sulla fotografia come “luogo dell’anima”, capace di evocare attraversamenti atemporali, dove l’apparenza si è staccata dalla vita, la figura si è dissociata dal suo senso.
La fotografia come annunciazione del nulla, percezione pura del non essere.
Poesia e immagine appaiono come le declinazioni di una fonte comune dalla quale possono generarsi vicendevolmente e appartenersi.
Ogni gesto espressivo, verbale o iconografico, è il luogo in cui impera la forma.
Questi corpi artistici vivono di continui richiami, di rimandi e corrispondenze.
L’immagine come luogo poetico, come un tempio da cui sia possibile trascendere, trasformare e distillare possibili parole.
Le parole come dono di una seconda vista, parole che si infrangono sugli scogli dell’indicibile, verso un assoluto che è la poesia senza parole, incontrando come unico luogo abitabile l’origine stessa del vedere e della rappresentazione muta.
A cura di Gabriele Agostini
Museo Macro Asilo | (Sala lettura) Martedì 26 marzo 2019 ore 18,00
Ingresso libero